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EDITORIALE

L’IMPRESA DI CRESCERE

L’Assemblea generale di Confartigianato Imprese Como rappresenta uno dei momenti più importanti dell’associazione. 

Il titolo voluto per l’edizione numero 77 della nostra Assemblea è “L’impresa di crescere”. 

Nella vita personale, quanto in quella collettiva, una delle sfide più difficili che fronteggiamo, è proprio quella di crescere. Per farlo, dobbiamo gestire il cambiamento.

Crescere, per un’impresa, significa saper sopravvivere e adattarsi al mercato, innovarsi, riorganizzarsi, avere una nuova visione. Mai come oggi le strategie aziendali delle imprese artigiane e delle piccole e medie imprese devono rispondere a tutte le sollecitazioni esterne complesse ed imprevedibili. 

Tre sono gli elementi che possono rendere l’idea di complessità e imprevedibilità del momento: l’andamento dei prezzi, che ha generato una fortissima inflazione, e l’aumento del costo del denaro, fattori che hanno costretto a rivedere stime e previsioni di crescita. Per l’80% delle imprese lombarde il rincaro delle materie prime ha costituito un grande ostacolo che impattato  sull’operatività e sull’andamento della produzione. Nella pratica aziendale, la strategia dei prezzi si muove per assicurare quei margini operativi che garantiscono non solo la sopravvivenza, ma soprattutto il successo di impresa.

Il prezzo dei prodotti e servizi offerti costituisce, soprattutto in questo periodo di forte inflazione, una componente fondamentale delle strategie e della capacità dell’azienda di accrescere il proprio posizionamento in mercati che sono diventati più fragili, mutevoli e discontinui.

In questo contesto crescono nuovi valori, su tutti quello della sostenibilità, che indirizza le scelte di mercato verso una maggiore consapevolezza dove il prezzo è solo uno dei fattori in campo. 

Ed è proprio in questi momenti che l’imprenditore, con la sua capacità di scelta e previsione, sa fare la differenza. 

Il secondo fattore di complessità riguarda le persone: la difficoltà per le aziende artigiane e le piccole e medie imprese lombarde di trovare lavoratori specializzati e soprattutto affidabili. Il 77% delle imprese ha riscontrato grosse difficoltà nell’assumere nuove risorse nel corso del 2022. Un dato preoccupante, come rilevato proprio dal nostro Ufficio Studi, una difficoltà che sta diventando strutturale. È la conseguenza di una molteplicità di fattori: crisi demografica, gap tra scuola e mondo del lavoro, rivoluzione digitale diverso valore dato al lavoro.

Il fenomeno  va affrontato con un approccio sistemico e coordinato, anche di tipo culturale e educativo, con interventi di politica economica e sociale differenti rispetto al passato.

Il mondo della scuola, delle istituzioni, della politica e le imprese devono operare in completa sinergia per riuscire a ridurre l’enorme divario che si è generato tra domanda e offerta.

Noi imprenditori dobbiamo raccontare e testimoniare le nostre professioni rivolgendoci alle nuove generazioni in modo attrattivo: dobbiamo seriamente collaborare con il mondo della scuola affinché i giovani si avvicinino al nostro mondo, moderno ed evoluto.

Il terzo fattore di complessità che ha caratterizzato, questi ultimi 12 mesi è il caro energia. Oltre il 50% delle imprese lombarde indica tale elemento come impedimento all’operatività. A questo si aggiunge la conseguente  crisi dei materiali che, con tutte le sue storture, ha dimostrato l’importanza dell’efficientamento energetico, dell’autonomia energetica e dei processi di economia circolare.

Le realtà che avevano già implementato queste soluzioni hanno tratto non pochi vantaggi. Le piccole e medie imprese potrebbero trarre ancora maggiori benefici dall’adozione di pratiche sostenibili, se avessero incentivi concreti a sostengo degli investimenti in questo settore. Non si tratta più solo di ambiente, ma di sicurezza nazionale e di sicurezza economica. Le imprese artigiane hanno innati caratteri strutturali di orientamento alla sostenibilità, anche in virtù di una maggiore sensibilità rispetto ai principi della durevolezza, del riuso e della riparazione.

L’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese conferma che a livello nazionale il 51,8% delle imprese del manifatturiero e dei servizi di mercato ha intrapreso azioni di sostenibilità volte alla riduzione degli sprechi, al contenimento dell’impatto ambientale, allo sviluppo delle energie rinnovabili e all’acquisizione di competenze green.

Sottolineo anche l’importanza e il valore dell’imprenditoria femminile: il nostro Paese si conferma tra i primi per la diffusa presenza sul territorio dell’imprenditoria femminile nei settori tipici del Made in Italy, ovvero delle produzioni di eccellenza che ci rendono riconoscibili nel mondo. Un capitale umano e culturale in crescita e che ci deve far sentire orgogliosi.

Ci sono diversi modi per crescere. 

Uno è quello di fare investimenti, inserire unità addizionali a livello produttivo, logistico e commerciale per ampliare la propria attività. Per farlo occorre un sistema finanziario a supporto. Su questo fronte le istituzioni e Confartigianato Como possono giocare un ruolo importante, attraverso l’integrazione tra il sistema produttivo e quello finanziario, coinvolgendo le banche più sensibili, come le banche del territorio, valorizzando il ruolo del nostro consorzio fidi ConfidiSystema. 

L’altra via per crescere è fare sistema, le famose sinergie.

Tutto ciò che favorisce l’integrazione di imprese che appartengono alla stessa filiera e che perseguono obiettivi strategici comuni. La rete è la parola chiave.

E rete è anche Confartigianato Como, la casa degli artigiani e piccoli imprenditori.

Fare rete consente di confrontarsi, aiutarsi, condividere  benefici, per accrescere la competitività in un mercato dove la competizione è europea e non solo italiana. 

Occorre non essere miopi, soprattutto partendo dal proprio territorio.

I dati più recenti evidenziano che il fatturato delle PMI lombarde è in crescita costante e alcuni settori sono trainanti.

Per la nostra provincia, tessile e legno arredo sono i protagonisti indiscussi che portano Como tra le province lombarde che offrono l’apporto più significativo alla diffusione del Made in Italy. Il Made in Lombardia è rappresentato per oltre il 4% dal Made in Como e il valore delle esportazioni per il 2022 si attesta a 6,5 miliardi. Ad oggi le imprese artigiane comasche registrate sono 14.765 e voglio sottolineare un dato che ritengo molto significativo: il 69% di esse nel 2022 ha realizzato un investimento nell’ambito della trasformazione digitale, a dimostrazione della grande capacità di saper guardare al futuro per crescere e migliorarsi.

Il Paese riparte davvero, solo se ripartono i piccoli centri, gli artigiani e le Pmi dei territori, con loro storia e matrice. E le imprese comasche possono diventare l’esempio a cui guardare per questa vera ripartenza.

Qualche volta il nostro ricchissimo tessuto manifatturiero ci è sembrato non valorizzato abbastanza. Como non è solo turismo, è tessile, è legno, è manifatturiero.

Ai partecipanti all’Assemblea abbiamo voluto donare una orsa all’interno della quale era riposta una scatola. All’apparenza un cubo di legno, in realtà molto di più. In quella scatola c’è la sfida, quella di crescere, che necessita di attenzioni, cure, impegno, forza e determinazione.

E di Sole, siate il Sole delle vostre vite.

Solo così, quel seme diverrà una rigogliosa pianta.

Solo così, il nostro tentativo di crescere, sarà la vostra sfida di diventare grandi.